Torniamo a scrivere e raccontare le nostre avventure dopo un periodo di silenzio. Anche in questo caso vi consigliamo di visualizzare questa storia su uno schermo grande. Magari con una ben scelta musica in sottofondo.
L’ultima Luna Piena dell’anno 2023 sorge il 27 dicembre.
L’evento ci sembra significativo per una piacevole escursione notturna in natura. Dopo diverse Lune Piene sul monte Vitalba e nei dintorni, decidiamo di immergerci nella magica luce selenita correndo nella Valle della Luna. Con questo toponimo viene indicata una piccola porzione di bosco fra i comuni di Castiglioncello e Castelnuovo Misericordia (in Toscana, fra la costa e la prima linea di colline), caratterizzata da aspre rocce grigie e nerastre e attraversata da un torrente.
Elaboro un percorso non lungo (circa 12-13km), ma abbastanza impegnativo per dislivello e fondo dei sentieri, che -nel procedere verso e dalla Valle- intersechi anche altri luoghi affascinanti, eventualmente ancor più alla luce della Luna.
L’idea raccoglie un discreto entusiasmo e inizialmente si forma un buon gruppo.
Ma, vuoi per questo vuoi per quel motivo, al momento decisivo sono l’unica persona alla base di partenza e arrivo. Beh, percorrerò i sentieri da solo, sono abituato; mi accompagnano animali e spiriti del bosco, così penso.
Alla partenza il cielo si presenta appena opaco,una leggerissima brezza sospinge qua e là qualche sprazzo di nubi e morbidamente le deforma.
⇒ L’orologio segna l’ora della Micronesia (UTC+11). In Italia sono le 19:38. È già notte. Pur essendo inverno -la fine di dicembre- l’aria non è fredda. Qualche brivido si fa sentire quando inizio a correre; ma presto toglierò la seconda maglia a maniche lunghe e rimarrò con un’unica maglia e manicotti per tutto il resto del giro. Pur minima e periferica, un’altra testimonianza di quanto oggi il pianeta stia ribollendo. |
Il percorso inizia qui, in un ampio sentiero illuminato artificialmente dalla lampada frontale.
Presto raggiungo il tratto in discesa che mi porterà alla baia sottostante, prima tappa del percorso, ad ammirare -se il cielo è benevolo- la luce d’argento riflessa sulla cupa acqua salmastra.
Eccomi accontentato; ed anche voi che ora leggete e visionate.
Per Sam la sera diventò buia, mentre si teneva in piedi sulla riva, e guardando il grigio mare vide soltanto un’ombra sulle acque che scomparve presto a occidente. Rimase a lungo lì immobile, udendo soltanto il sospiro e il mormorio delle onde, e il rumore penetrò sino in fondo al suo cuore.
Ma quella è un’altra storia.
Ritorno al percorso. Un sentiero parallelo a quello da cui sono appena disceso mi conduce verso la prossima tappa. L’inizio di questo sentiero è delimitato da canne, rese rossastre dalla lampada frontale in modalità “bivacco”, mentre la Luna si staglia lontana.
Il sentiero qui è stretto e si inerpica bruscamente, per ammorbidirsi poi quando risalgo all’incirca alla stessa quota da cui mi ero avviato.
Mentre sto correndo individuo alla mia sinistra questo capanno di cacciatori: è ben attrezzato e -rendendo onore al cartello- abbastanza pulito.
Dunque, amici cacciatori, non disseminate i vostri rifiuti nei boschi: portàteli via (questi li ho raccolti io durante il percorso; non è difficile, chiunque può farlo).
Giungo a un largo innesto: è il momento di lasciare il sentiero principale in direzione della miniera di Masaccio. Gli alberi sempre più fitti coprono la luce della Luna. Inizia una sezione impegnativa.