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Numero 5

category image: Thombînjā

Nella visione dei popoli di éstēsā il numero 5 riveste un ruolo importante, germinale. È considerato numero sacro per eccellenza, su cui basare osservazioni, computi, catalogazioni, liste.

Per esempio:

  • 5 sono gli elementi ritenuti costituenti l’universo (terra, acqua, fuoco, aria, etere o spazio o vuoto);
  • 5 i princìpi (o divinità) primordiali (grossolanamente interpretati: luce/movimento, oscurità/quiete, aggregazione/ordine, disgregazione/caos, materia);
  • 5 le direzioni fondamentali (avanti, a destra, dietro, a sinistra, al centro -la direzione senza movimento);
  • 5 le parti costituenti gli esseri nati dagli dei (thusóŋgytā);
  • 5 il numero di dita di mani e piedi delle razze umanoidi e di molte altre razze animali;
  • 5 gli alberi sacri nel Giardino dell’Alleanza a phûẅausty̅;
  • il sistema di numerazione quasi ovunque in uso è in base 5;
  • il calcolo del tempo è basato su gruppi e multipli di 5;
  • e così via.

Inoltre 5 possiede interessanti caratteristiche numeriche in senso stretto, tra cui quella di essere probabilmente l’unico numero dispari cosiddetto intoccabile; ovvero 5 non è la somma dei divisori propri di alcun numero intero positivo. Sebbene di queste proprietà numerologiche non abbia trovato espressamente traccia nei testi, non si può escludere che esse fossero intuite.

Un sistema in base 7 si dice sia usato dalla razza nanica; ma com’è noto nei rapporti con le altre razze le persone naniche usano la lingua corrente (il thómbīnjoþ) e il sistema quinario; la questione rimane quindi non accertata.

Sistemi numerici con basi differenti sono usati anche nei testi e nelle pratiche delle Corporazioni di Magia, con chiaro intento esoterico.

Un sistema in base 20 è pure presente; è adottato nelle scienze e dal personale specializzato in misurazioni, offrendo la possibilità di indicare in maniera più semplice (rispetto al sistema quinario) valori frazionari.

Per le tavole di molti sistemi numerici vedi qui.

Le due tavole che seguono presentano i simboli per le cifre in uso nella thombînjā. Nella prima possiamo osservare lo stile diritto, massimamente -ma non soltanto- usato nelle incisioni su pietra, metallo, ecc.; nella seconda lo stile curvo, tipico della scrittura su rotoli, pergamene, carta.

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