In éstēsā vivono attualmente otto differenti razze di persone (per la definizione di “persona”, vedi Esseri Senzienti e Non Senzienti), divise in due gruppi:
- quattro “Nate dalle Divinità” (thusóŋgytā),
- quattro “Nate dal Mondo” (stēsáŋgytā).
Le razze cosiddette “Nate dal Mondo” sono quelle generatesi per evoluzione naturale, da antenati animali simili alle grandi scimmie terrestri. Quegli animali, diversamente da quanto accaduto sulla Terra, si sono evoluti nelle razze attualmente presenti in éstēsā oppure si sono estinti (se ne ritrovano i resti fossili, che in Ere trascorse erano comunemente scambiati per strani resti di persone non chiaramente identificabili); non esistono quindi in éstēsā animali simili a, p.es., gli scimpanzé o i gorilla della Terra.
Le razze cosiddette “Nate dalle Divinità” furono generate per intervento diretto delle Divinità, principalmente quelle Pacifiche, le quali -avendo compreso l’evoluzione delle specie, ovvero che lentamente sarebbero sorte dagli animali istintuali razze più o meno intelligenti- vollero crearne altre, secondo la propria sensibilità, ispirandosi tanto a quelle, quanto agli altri esseri esistenti, quali le piante. E nel far ciò ritennero di infondere nelle creature da esse generate un senso profondo di armonia ed equilibrio, in una con l’amore per le cose e gli esseri viventi di éstēsā, e principalmente per quelli che apparivano più indifesi; sebbene questo risultato sia stato raggiunto soltanto in parte, poiché le razze thusóŋgytā non furono né sono asservite alle loro Divinità creatrici (le Divinità Pacifiche non hanno necessità né desiderio di servitù) e rimangono costantemente libere di scegliere il proprio destino ed evoluzione.
Tanto fra le razze di origine divina quanto fra quelle evolutesi naturalmente, vi sono razze bisessuali (cioè con distinzione fra esemplari maschi e femmine della stessa razza) e razze unisessuali, tuttavia di aspetto tendenzialmente maschile o femminile (se confrontate con le altre razze bisessuali). Tradizionalmente, si ritiene che tutte le razze abbiano in sé parti di ciascun elemento di base (acqua, terra, aria, fuoco), ma che in ogni razza uno di essi sia prevalente; e che tale prevalenza ne caratterizzi sia la costituzione sia l’indole.
Le razze Nate dalle Divinità, in ordine di creazione | elemento caratterizzante | |||
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thyksjáí | Ondine | Esseri unisessuali, prevalentemente acquatici, mutaforma, d'aspetto femminile in forma di persona | acqua | |
yzmiči̋r | Gnomi/e | Esseri bisessuali, i più piccoli fra le razze | terra | |
dendypa̋c͜s | Druanti | Esseri unisessuali, mutaforma, d'aspetto maschile in forma di persona, con caratteristiche tipiche degli alberi | aria | |
eudóí / udijáí | Elfi/e | Esseri bisessuali, slanciati e agili | fuoco |
Le razze Nate dalla Terra | elemento caratterizzante | |||
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ǰáýnai | Fate o Driadi | Esseri unisessuali, d'aspetto femminile, piccoli e riservati | acqua | |
ẅáňǧīr | Nani/e | Esseri bisessuali, di media statura, robusti | terra | |
ózutār | Giganti | Esseri unisessuali, d'aspetto maschile, molto alti e tranquilli | aria | |
na̋ús / qáẅes | Umani/e | Esseri bisessuali, di media statura; la razza più diffusa in éstēsā | fuoco |
Sono inoltre note altre persone uniche, ibride, talvolta definite “mostri”.
Per quanto riguarda l’aspettativa di vita, le razze thusóngytā hanno una vita lunga rispetto alle stēsángytā.
Se non colpiti/e da morte violenta o malattia terminale, Ondine e Gnomi/e possono vivere centinaia di anni, e Druanti ed Elfi/e mille e più anni. Umani/e difficilmente superano 100-150 anni, mentre per Nani/e è facile raggiungere un’età di 200-250 anni; Driadi e Giganti hanno il ciclo vitale più breve: bruciano come una fiamma ardente!
Le razze quindi percepiscono il trascorrere del tempo in maniera differente, e talvolta ciò produce fra loro incomprensioni sull’urgenza di intraprendere un’azione specifica.
Le razze thusóngytā sono anche dotate di notevoli capacità rigenerative. Il livello massimo è espresso da Elfi/e e Druanti, che possono rigenerare qualsiasi parte del corpo, esterna e interna, salvo quegli organi da cui dipende la vita, come il cuore o il cervello, sebbene, quando il danno è parziale, siano in grado di rigenerarne quella parte danneggiata. Così, le Elfità possono farsi ricrescere un braccio o una gamba, purché dispongano di un luogo tranquillo, un tempo sufficiente, e possibilmente le loro peculiari cure mediche. I Druanti, la cui forma esterna è molto varia, si radicano al suolo per un lungo periodo, in un ambiente appartato, e non è raro che facciano crescere -come fossero rami d’un albero- due arti là dove ve n’era uno solo!
Gnomi/e e Ondine, pur non avendo queste capacità, recuperano più velocemente da ferite e traumi, anche profondi; la loro pelle non presenta tracce di cicatrici, le loro ossa si aggiustano e risaldano spontaneamente. È stato osservato come un’Ondina ferita superficialmente, seppur sanguinante, sia in grado di riassorbire la ferita, in brevissimo tempo, mentre continua a combattere!
Proprio perché le razze stēsángytā non dispongono di altrettante capacità rigenerative, hanno sviluppato le arti mediche al meglio delle loro possibilità, ciascuna secondo la propria sensibilità. P. es., fra la Razza Umana la chirurgia è assai perfezionata, comprensiva di anestesia e tecniche di disinfezione, nonché di ottime protesi; la Razza Nanica conosce ogni rimedio per avvelenamenti, intossicazioni e malattie da virus e batteri, specialmente dell’apparato digerente; i Giganti usano principalmente l’erboristeria per gli scopi più vari, mentre le Driadi producono per le loro guarigioni pozioni e oggetti con effetti magici, non ben identificati (poiché questa conoscenza raramente viene condivisa), ma dalla comprovata efficacia (anche altre razze l’hanno sperimentata su di sé con effetti positivi).
Seguiranno, probabilmente in ordine casuale, articoli più dettagliati riguardanti ciascuna razza.