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La Valle della Luna (Piena)

La Valle della Luna 00

Questa parte del percorso si snoda fra sentieri tortuosi, densi di vegetazione, gallerie d’alberi. Durante il giorno sarebbero sentieri ombrosi, ma ora, di notte, alquanto bui; così continuo a procedere illuminando la via con la luce della frontale. image: La Valle della Luna 30; sentiero

Tuttavia giungo a un trivio completamente aperto. La direzione giusta è a destra. In questa composizione si vede, appunto sulla destra, il sentiero che continua a salire…

… mentre gli alberi ne richiudono il tetto. Talvolta odo schiocchi che non sono prodotti dai miei passi, o richiami di uccelli notturni. Ma non scorgo animali, che prevedibilmente si mantengono lontani dalla luce e dal rumor di piedi.

Questi sentieri sono comunque frequentati da esseri umani. Magari non molti, nottetempo.
Sto correndo di buon passo, ma il cartello consiglia di rallentare, suppongo per possibili inciampi in altri animali. Ho una scusa per riprendere fiato.

Una breve discesa, il cui coperchio di bassi rami è meno opprimente di quanto appaia nell’immagine, dovrebbe condurre a una curva e al guado del botro dell’Arancio.

La composizione combina 3 angolazioni del piccolo guado. Passare oltre non presenta difficoltà. Mi fermo per bagnare polsi e viso, togliere un po’ di polvere e sudore. La temperatura è ancora mite. L’acqua, non molta purtroppo, scorre placida, piacevolmente rinfrescante.
Ancora pochi passi e avrò raggiunto la Valle.

Ecco che il sentiero si apre. È evidente: sono in un grande catino naturale, fitto di alberi e arbusti. La Luna appare alta e luminosa, a me di fronte mentre il cielo continua a decorarsi di rade nubi, cangianti e oscillanti. La mente si empie d’infinitezza.Posso spegnere la frontale e avanzare alla luce naturale; con un po’ d’attenzione perché il sentiero rimane infido, irregolare com’è e pieno di pietre.

Nei tratti privi di vegetazione è ben visibile la grigia roccia lunare che caratterizza la Valle.

Bisogna continuare a salire, su su verso la dorsale, individuando passaggi di pietra. O verso la Luna, alla ricerca, in compagnia di Astolfo, del senno perduto.

Il cartello dà il benvenuto, ma -essendo io giunto dal basso- la Valle della Luna la sto lasciando. Pure, quel segnale a me sembra il saluto di una persona amica. In questo tratto di nuovo la vegetazione si fa stretta e il cielo non è visibile.

L’ultima svolta, una breve rampa ripida che si biforca in due profondi solchi fangosi prima di innestarsi sulla dorsale. Anche questa tappa è conclusa.
Ma… me tapino,  ¡ cani !

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